Mons. Staglianò regala il libro al Card. Gianfranco Ravasi

Un incontro speciale tra il Mons. Staglianò con. il Cardinale Ravasi su “Social People Tgcom24”, la rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.

di FRANCESCO FREDELLA

“Ripensare il pensiero, lettere sul rapporto tra tra fede e ragione a 25 anni dalla Fides et Ratio” (prefazione di Papa Francesco) è il titolo del libro che Mons. Antonio Staglianò (Presidente dell’Accademia Pontificia di Teologia) ha regalato al Card. Gianfranco Ravasi in occasione della Tavola rotonda all’Università Pontificia Lateranense di Roma.

L’incontro, che ha visto la partecipazione di ospiti illustri, si è svolto il 24 aprile.

Democrazia, potere e bene comune” è stato l’argomento al centro della Tavola rotonda.

Mons. Antonio Staglianò ed il Card. Ravasi
Mons. Antonio Staglianò ed il Card. Ravasi nell’Aula Magna dell’Università Lateranense

“La Società è schiumosa”

“La società non è più liquida, come diceva Zygmunt Bauman. Ma schiumosa”: Mons Antonio Staglianò, a margine della Tavola rotonda all’Università Pontificia Lateranense, parla a tutto campo di comunicazione ai presenti nell’aula Magna a due passi dalla Basilica di San Giovanni.

“Ogni individuo come persona è una rete di rapporti amativi”, dice ancora il Presidente della Path.

Stamattina, in una lunga chiacchierata con La Verità, sempre Mons. Staglianò tuona: “Pure con una canzone di Sanremo si può fare Teologia”. Appunto, la sua è definita Pop Theology. E piace sempre più.

Da sinistra: Mons. Staglianò, Prof. Mons. Valdrini, Card Ravasi, Prof. Giuliano Amato, Dr. D’Arcais

La pagina X di Mons. Staglianò

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Piatti come quadri: al Ginsu Gourmet Boutique di Mare

Vi consigliamo di andare Ginsu Gourmet Boutique di Mare, l’arte del sushi è riversata nei piatti, , “Social People Tgcom24”, la rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.

Al Ginsu Gourmet Boutique di Mare, l’arte del sushi è riversata nei piatti, dove l’experience è il connubio si colore e gusto.

Creare una poesia di colore attraverso ricette segrete e creazioni inedite, che uniscono l’esperienza del gusto all’imprinting visivo.

Ginsu Gourmet
Gintare Sutkeviciute, Ginsu Gourmet

Al Ginsu Gourmet Boutique di Mare, i piatti sono come quadri, da ammirare e poi da gustare.

Gintare Sutkeviciute, food designer del sushi è riuscita a differenziarsi con le sue creazioni artistiche, in una metropoli che ha già tutto.

Assieme al fidanzato ha concretizzato il suo sogno e ha aperto il suo ristorante, che si sta imponendo come trend assoluto nella metropoli meneghina.

Come hai iniziato?

«Self made, non ho fatto alcun corso. Ciò che faccio è il risultato di esperienza e curiosità, acquisite negli anni in cui ho lavorato in Italia».

Come mai hai scelto proprio il sushi? Passione per il Giappone?

«Non sono mia stata in Giappone, però, la prima volta che ho assaggiato il sushi qui in Italia sono letteralmente impazzita. Volevo sempre qualcosa di nuovo, così ho iniziato a sperimentare a casa, alzando sempre di più il livello, finché non sono stata chiamata in un locale milanese».

Le tue creazioni sono bellissime e molto curate negli abbinamenti cromatici. Quanto è importante il lato estetico?

«Dopo l’università ho capito di essere molto creativa. Amavo fare quadri e giocare con i colori, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Così ho deciso di trasportare questa cosa nel cibo, giocando con il gusto e i colori. Mi divertivo a cercare gusti nuovi, soprattutto con le verdure, molto importanti per la nutrizione, con le quali coloro il mio riso. Uso soprattutto cavolo rosso, barbabietola e zafferano». 

Sei originaria della Lituania. C’è qualcosa del tuo Paese nelle ricette che proponi?

«Proprio la barbabietola, che da noi è grande protagonista. Si abbina perfettamente con il pesce, quindi non è solo questione di colore». 

Come mai hai scelto proprio Milano?

«Volevo cambiare la mia vita. In Lituania faceva freddo e non mi trovavo bene con le persone. Avevo tanto da comunicare e volevo cambiare Paese. Ho visitato Milano e mi sono innamorata di tutti i suoi aspetti, soprattutto il cibo. Così sono arrivata ad aprire il mio locale, assieme al mio fidanzato e siamo molto apprezzati per le nostre prelibatezze artistiche». 

Come vi siete conosciuti?

«Grazie al lavoro! Abbiamo unito i nostri sogni insieme. È un fornitore di pesce e lo vendeva ai ristoranti, tra i quali, quello dove lavoravo io.

Grazie a lui ho sperimentato l’altissima qualità delle materie prime e come ho detto in tv, mi sono innamorata del suo pesce.

Proprio questo mi ha dato la viralità sui social nei giorni scorsi, dopo la mia apparizione da Paolo Bonolis. Non sapevo il doppio senso e a me questa cosa è un po’ dispiaciuta, perché mi è sembrato come se la mia professionalità non venisse presa sul serio.

Volevo vincere un po’ di soldi per la mia attività, ma mi è stato detto di dire prima la frase, in modo da giocare sul doppio senso e Bonolis ha un po’ girato la frittata.

A Striscia, Gerry Scotti ha detto che ormai i concorrenti fanno di tutte per visibilità e vorrei chiarire che non è affatto così».

Sei un’imprenditrice creativa. Realizzi anche accessori gioiello per la donna.

«Durante il Covid mi sono inventata qualcosa da fare e così mi sono messa a fare accessori fatti a mano, orecchini e braccialetti, sperando di aprire un negozio online. Poi, però ho avuto l’opportunità del ristorante e ho dato priorità a quello». 

Sei stata in tv. Hai ambizioni anche nel mondo dello spettacolo?

«Sì mi piacerebbe, ma non so se sarei brava. Potrei trasmettere anche la mia vita attraverso i social, perché mi piacerebbe che la gente notasse anche il mio lato divertente e comico, oltre all’aspetto». 

A cura di katya Malagnini

La Revêche di Sara Melis: quando il Made in Italy incanta

Dalla Sardegna alla conquista dell’Italia, strizzando l’occhio alla moda. Sara Melis, nata e cresciuta nel sud della Sardegna, inizia a viaggiare sin da piccola, confrontandosi con nuove realtà mentre scopre e vive luoghi lontani.

La sua curiosità insieme a una passione innata per la moda e a un senso dello stile ereditato dalla madre, la porta nel 2015 a muovere i primi passi nella fashion industry per poi lanciare nel 2016 “La Revêche”, che in poco tempo diventa un brand di riferimento nel segmento del luxury beachwear .

Laureata a Milano presso l’Università del Sacro Cuore in Economia e Gestione Aziendale, Sara combina un’attitudine imprenditoriale con una visione creativa che le permette di inventare le applicazioni di fiori 3D, dettaglio-icona de La Revêche. Sara oggi guida la sua azienda nel rispetto della tradizione del Made in Italy, con uno sguardo proiettato verso il futuro volto a affrontare e vincere le sfide di un mercato in continua evoluzione.

Parola d’ordine: eleganza femminile e seducente con un  tocco di contemporanea versatilità. Per la stagione Primavera/Estate 2024, La Revêche, luxury beachwear brand disegnato dalla fondatrice Sara Melis, presenta una collezione che abbatte le barriere tra swimwear e fuori acqua.

Creazioni dalla raffinatezza sensuale, ma al tempo stesso discreta, nascono come preziosi costumi che si tramutano con disinvoltura in pezzi ready-to-wear capaci di arricchire il guardaroba aggiungendo un velo glamorous sia al look quotidiano, che a quello per le occasioni speciali. Una morbida e soffice Lycra dalla mano setosa è la protagonista assoluta della collezione SS24, che vede la declinazione dell’iconico fiore su nuovissimi capi leggeri e destrutturati.

Dai sofisticati abiti long sleeves alle nuove proposte beach, bikini e one piece. Come sempre lo sguardo è rivolto al perfect fit, lycra morbida e avvolgente, tagli minimal, e iper sexy che valorizzano le forme femminili nel massimo comfort. Alla linea back to basic, si affiancano dei capi strutturati, per un outfit più sofisticato e versatile. Come gli immancabili body coordinati alle gonne, e le bralette sottogiacca, diventati i nuovi iconici La Revêche. La palette si conferma monocromatica dai toni tenui e fiori a contrasto.