Melanie Francesca: ne cast del nuovo show in prima serata

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Bentornati su “Social People Tgcom24”, la rubrica incontra la scrittrice e artista Melanie Francesca, che vi racconta la partecipazione al programma televisivo “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. 

Melanie Francesca, e molti altri volti al femminile sono i perni su cui ruota il nuovo, eclettico show di Piero Chiambretti. Il ritorno in Rai di Piero Chiambretti è un tuffo nell’universo femminile, con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. 

MELANIE FRANCESCA

È stato un impatto di grande effetto, il debutto di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, il programma che ha segnato il ritorno di Piero Chiambretti in Rai, dopo quindici anni trascorsi a Mediaset. Piero è tornato a casa, dove tutto per lui era iniziato nel 1989 e lo ha fatto realizzando il desiderio espresso durante un’ospitata al Festival dei Media di Dogliani.

Nella prima serata di Rai 3, il conduttore, con il suo nuovo comedy show non ha disatteso le aspettative. Infatti, il programma andato in onda ieri sera è stato premiato con ottimi ascolti e grande soddisfazione anche da parte della critica.

Missione non semplice, considerando il fatto che il palinsesto televisivo del martedì sera è affollato e difficile, con tanta offerta su tutte le reti.

Il programma è prodotto dalla direzione Intrattenimento Prime Time capitanata da Marcello Ciannamea e si ispira nel nome, all’iconica commedia di Pedro Almodóvar.

L’idea vincente del programma è proprio nella sua struttura, quella di commentare i fatti del mondo, esplorando l’universo delle donne, attraverso lo sguardo curioso e attento sull’universo femminile.

MELANIE FRANCESCA

Proprio come hanno saputo fare gli ospiti della prima puntata di ieri sera, Sofia Goggia, Enrico Mentana e Giovanni Minoli, Incalzati magistralmente con lo stile rassicurante, fluido e consolidato come quello messo in campo da Piero Chiambretti.

Un elogio va anche al cast fisso, che vedremo nelle prossime puntate. Nomi di altissimo livello, come Melanie Francesca, Edoardo Camurrie Costantino della Gherardesca. 

Melanie Francesca, l’abbiamo già vista nei vari programmi di Chiambretti e ieri sera ha sfoggiato un look sorprendente che accanto alla sua intelligenza incisiva è diventata un mix esplosivo al prime time di Rai 3. 

Siamo sicuri che il programma ci continuerà a sorprendere nella sua originale vivacità.

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Muschio Selvaggio va avanti senza Fedez. Ecco chi chiama Luis Sal

Bentornati su “Social People Tgcom24”, la rubrica della scrittrice e artista Melanie Francesca, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti, visti da Lei.

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Melanie Francesca

A cura di Melanie Francesca

Muschio Selvaggio torna (senza Fedez) e con Luis Sal. Alcuni giorni fa il rapper, nell’ultima puntata condotta con Mr Marra, aveva detto:

Muschio Selvaggio passa nelle mani di Luis. Io e Marra ci leviamo dai c…..i

Chi conosce bene Fedez, il personaggio per antonomasia nel mondo dei social e della musica, spiffera che tornerà alla conduzione di un nuovo podcast. Probabilmente sempre con Mr Marra. Intanto, secondo l’anteprima di Davide Maggio, Luis Sal ha scelto il nuovo conduttore di Muschio Selvaggio.

E su DM si legge:

Dopo oltre un anno di assenza e complici diatribe giudiziarie e personali ben note, Luis Sal è pronto a riprendersi Muschio Selvaggio. In attesa che la Magistratura si pronunci, il podcast, dunque, va avanti e DavideMaggio.it è in grado di anticiparvi come. A iniziare dalla conduzione, Luis Sal sarà nuovamente il padrone di casa ma non sarà il solo a portare avanti la ‘nuova avventura’. Laddove c’era Fedez, ora ci sarà Homyatol”.

MA CHI LA “SPALLA” DI LUIS SAL?

Si apre una nuova pagina per Muschio Selvaggio, dopo la rottura tra Fedez e Luis Sal: tutto è durato diversi mesi ed è diventato virale con il video di Luis Sal (indimenticabili le sue parole: “Dillo alla mamma, dillo all’avvocato”). Fedez ha voltato pagina ed ha continuato a lavorare al podcast con Mr Marra

Davide Maggio descrive così il sostituto di Fedez a Muschio Selvaggio:

“Andrea Hakimi – questo il suo vero nome – è la nuova spalla di Luis. Il suo è un nome noto tra gli streamers. Classe 1993, può contare su oltre 800 mila follower su Twitch mentre sul canale Youtube sono 573.000 gli iscritti. E’ attivo sin da giovanissimo sul web con video divertenti e il gaming.

Recentemente ha collaborato con Luis per una iniziativa commerciale di una nota marca di caffè. Ha partecipato più volte a dirette con Fedez. Luis Sal aveva lamentato il fatto che Muschio Selvaggio, negli ultimi tempi, si fosse allontanato dalla mission originaria diventando Fedezcentrico. Siamo in grado di aggiungere un ulteriore dettaglio: le registrazioni inizieranno mercoledì prossimo. Si aprirà una nuova era per Muschio Selvaggio?”.

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Parlamento europeo approva la prima legge al mondo sull’AI

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Melanie Francesca

L’Europa corre ai ripari sull’intelligenza artificiale, Il punto di vista della scrittrice e opinionista televisiva Melanie Francesca.

Ultimamente in tutto il mondo si svolgono convegni sulla pericolosità dell’intelligenza artificiale. Elon Mask sostiene che i governi devono preoccuparsi di più di questo settore stabilendo ferre leggi che rispettino l’etica e salvaguardino uno sviluppo che se lasciato al caso può rivelarsi letale.

In uno scenario in cui l’intelligenza artificiale è stata costruita per migliorare se stessa imparando dai propri errori, non è detto che un giorno, per preservare anche la propria sintetica vita, un robot decida di uccidere il suo creatore.

Siamo come dice Ben Goertzel, l’inventore di uno dei robot più sofisticati esistenti, Sophia, alla grande svolta della singularity predetta nel 2050, quando lo sviluppo della macchina sarà così accelerato da rompere ogni previsione.

Già oggi con il computer quantico abbiamo intelligenze artificiali uguali al nostro sistema neuronale quanto a velocità sinaptica, l’unico ostacolo alla loro massiccia diffusione sono le temperature vicino allo zero assoluto (-273 gradi) che necessitano per non bruciare mentre lavorano.

Da quando l’uomo ha scoperto come funzionano il cervello e il corpo umano, basato su riflessi ed istinti, costruire un robot che funzioni nello stesso modo non è stato più impossibile.

Dopotutto noi esseri umani siamo dei robot, ubbidiamo ad istinti che sono dei programmi innestati dal nostro dna fin dalla nascita, proviamo rabbia o eccitazione a seconda degli stimoli che ci colpiscono.

L’unica differenza tra noi e un robot non è tanto la carne, quanto il fatto di sentire con quella che da secoli chiamiamo anima.

A noi, quando si parla di anima, viene da pensare alla sapienza antica rinascimentale e classica che si rifà all’antica Grecia, da cui è nato il nostro mondo.

E c’è un libro molto bello a proposito, scritto dallo scrittore e giornalista Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione Mediaset, e il filosofo Giuseppe Girgenti con Umano poco Umano, esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale.

Una risposta e una soluzione allo spinoso problema.

Un libro interessante e di lettura fruibilissima che diventa un manuale di sopravvivenza alle porte del nuovo mondo, dove l’anima è un bene necessario per stabilire leggi etiche e filosofiche su cui fondare le basi della nuova società umana frammista alla macchina.

E dove sull’anima ci si deve basare per evitare una catastrofe distopica che annienti la nostra unicità che si fonda sull’avere un cuore.

A questo Ben Goertzel potrebbe ribattere che anche il suo robot Sophia un giorno proverà delle emozioni, costruite per farlo assomigliare agli umani attraverso la compassione, il dolore, la felicità, il sorriso.

Se devono essere compagni, dottori, insegnanti, infermieri e badanti in un’umanità sempre più vecchia, devono essere in qual modo simil-umani.

E come l’inventore prevede, un giorno anche i robot avranno i loro diritti e se li maltratterai chiameranno il proprio avvocato.

I padri del transumanesimo come Ray Kurtzweil e Bostrom, hanno dipinto scenari futuristi in cui l’essere umano frammisto a microchip, migliorerà le proprie potenzialità guarendo non solo infermità e malattie genetiche, ma avviando l’uomo sapiens ad una nuova specie teconologica, post umana.

Anche Max More, filosofo britannico e presidente dell’Alcor foundation, ha creato una vera e propria religione transumanista ubbidendo alla fede che la mente, o coscienza, sopravviva alla morte e possa essere trasferita dopo di essa in un nuovo cervello-corpo fisico o in un computer, offrendo un servizio particolare a chi sia disposto a spendere 200 mila dollari per diventare un surgelato.

L’azienda infatti, che ha la principale sede in Arizona, congela i corpi di malati terminali in azoto a 200 gradi sottozero, in attesa che quando si trovi una cura vengano svegliati e rianimati.

A chi non se lo può permettere può essere congelata solo la testa per 50 mila dollari, sperando che il cervello così preservato possa essere travasato in un robot o in un nuovo corpo umano (a questo punto ci si deve chiedere dove finisca l’anima o la coscienza di chi precedentemente lo abitava).
Per la fede transumanista, che a questo punto è una vera e propria religione che si basa non tanto su prove scientifiche ma su un credo, l’immortalità della coscienza prende il posto dell’antica anima e la sua infinitezza.

A questo punto ci soccorre ancora il libro di Mauro Crippa: fin dove l’emotività di un robot è vero sentire e dove si pongono i limiti? Si può davvero definire un sentire emozionale il meccanismo dei riflessi automatici programmato in una macchina? E si può davvero denominare dolore quello provato da un robot?

Per Crippa per sopravvivere a questa distopia, ci si deve rifare non solo allo gnozi seauton, il conosci te stesso classico, ma a una serie di passi che fan sì che ci si possa ri-orientare su un pianeta dove la frammistione sapiens-robot troverà un significato solo ritornando alla fonte della vita, in uno sguardo ultramateriale che rivaluti relazioni reciproche e sentimenti. Anima e cuore, cose che un robot che potrà copiarci i riflessi di Pavlov, il sistema intellettivo e nervoso e un’apparenza di emotività, non potrà mai avere.

leggi anche: tgcom24.mediaset.it/mondo/ai-ue-trova-accordo-su-norme

A cura di Melanie Francesca

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