Bentornati su “Social People Tgcom24”, la rubrica della scrittrice e artista Melanie Francesca, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti, visti da Lei.
Come in un romanzo di Leonardo Sciascia, a ciascuno il suo. Il proprio mondo, visioni, speranze, difetti. Mia nonna diceva: “e la sera ciascuno nel so lett” in dialetto, la correggevo con proprio, ma la cosa poteva assurgere filosoficamento al concetto del massimo rispetto dello spazio altrui, anche a letto.
Le generazioni che hanno comunque stracciato ogni senso del limite nella trasgressione appartengono al passato.
Dopo il ‘68 c’è stato un progressivo smantellamento delle barriere, da quelle ideologiche a quelle fisiche come il muro di Berlino, fino a smantellare I muri delle resistenze psicologiche della gente a considerare solidi I confini del proprio corpo che è diventato fluido, nella possibilità di essere plasmato a piacimento.
Tutto in progressione fino ad oggi quando con le guerre e l’alleanza dei paesi dei Brics l’occidente si è ritrovato davanti al muro dell’iper-religiosità russo-orientale, dell’incrollabilità del ruolo maschile femminile arabo-musulmana, della rigidezza disciplinare cinese e così via. I muri tornano e il sogno di libertà assoluta, e a volte dissoluta, sembra essere confinato a quello che definiamo come mondo occidentale.
Solo in questo mondo ha senso quindi parlare di “a ciascuno il proprio” secondo una scelta che consideriamo democratica.
In occidente si puo essere ipoteticamente ancora liberi di dire: a ciascuno perfino I propri vizi e I propri feticismi, le proprie fissazioni, purchè non ledano il benessere altrui.
Il che ci pone davanti a una domanda lecita: la libertà di trasformarsi in un demonio innestandosi degli impianti nel cranio e tatuandosi il corpo di verde come un serpente arrivando perfino a colorare gli occhi di rosso, in che parametri rientra? Nei parametri della libertà o dell’autolesionismo? Findove una persona è libera di trasformare se stessa senza cadere nella perversione dell’automutilazione o del suicidio? Ha senso parlare di libertà o non piuttosto di ossessioni tossiche e masochiste? Il discorso è ampio, ma vale una pausa di riflessione.