Di Melanie Francesca, su “Social People Tgcom24”, la rubrica che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social
Le vedevo sfilare in spiaggia e al supermercato, con i loro tacchi Chanel in tinta con la borsetta e il profumo, Barbie per scelta esistenziale a due giorni dal parto, dopo aver donato a termine indefinito alla filippina il bambino neonato, preferivano continuare a inseguire il proprio sogno di perfezione coltivando il ruolo di casalinga di lusso per tenersi un marito importante che altrimenti avrebbe guardato altrove, impegnate a controllare da lontano le faccende di casa eseguite da diverse domestiche, tra un caffè con le amiche e un massaggio drenante.
Spesso nei miei libri ho affrontato il tema dell’essere moglie a certi livelli sociali, con tutte le complicanze che questo comporta. Se queste mogli non devono certo impersonare il ruolo della domestica fa-tutto, dell’autista che porta in giro i bimbi, della cuoca provetta per la famiglia, dell’aiuto psicologo per marito e bambini, della giardiniera e dell’idraulica nei casi più estremi, se cioè non fanno quel che di solito una moglie occidentale fa, la loro vita non è meno spinosa. Lasciamo perdere l’eterna scontentezza di First Lady come la Trump o la bellissima compianta (pace all’anima sua) Diana, ma la vita in eterna copertina è davvero così gratificante?
Basta vedere quanto ci si affanna per apparire perfetti in uno scatto sui social, per indovinare l’ansia di una vita incentrata sull’apparire. Fare la moglie a certi livelli è una professione, ritratta molto bene anche nel libro di Wednesday Martin dal titolo Nella giungla di Park Avenue dove l’autrice, con paralleli all’antropologia del branco, paragona le mogli ricche di Manhattan a un vero e propria specie di animali, che ha i suoi ritmi e le sue regole di gruppo.
Ho riconosciuto in tanti atteggiamenti le mogli descritte anche nel mio libro: donne affannate alla ricerca dell’asilo giusto perché è da lì che comincia il successo di un figlio, seguito dalla iscrizione a scuole private prestigiose già dalle elementari, anche queste d’elìte, per permettersi di frequentare solo amici dello stesso rango e madri della stessa specie.
Che poi fanno gli stessi discorsi, sulle attività pomeridiane dei pargoli, sulle diete ferree a cui sottoporli, sulle borse feticcio di Hermés, sulle palestre da non mancare, il tutto senza menzionare nella propria routine questi mariti troppo importanti e troppo assenti che oltre a parcheggiare tre macchine lussuose nel garage, hanno parcheggiato a casa le proprie mogli dorate. Divise tra diete e palestre, file di vestiti firmati da indossare in cene di gala dove vengono esibite come trofei, eternamente in gara con se stesse ed eternamente stressate.
La donna perfetta il cui compito di madre è di compilare sull’agenda gli appuntamenti e le scadenze dei figli mentre li lascia alla cameriera per incombenze più manuali come il cambio dei pannolini o la messa a nanna, la donna che deve essere perfetta come amante e padrona di casa, organizzatrice di schiere di domestiche che non danno mai il risultato sperato.
Queste le piccole first lady di Dubai, imprigionate nelle proprie case di lusso, con impeccabili moquette e salottini da pubblicità. Donne di copertina senza averne mai fatta una che mai si arrendono, concentrate nella loro ansia di perfezione, fino a vedertele lì davanti alla classe della tua bambina, alle sette del mattino, mentre tu hai camuffato il pigiama nell’apparenza di una comoda tuta e loro beate, leggere come fatine uscite da una pubblicità anni cinquanta, il vestito svolazzante sotto ai capelli vaporosi e il tacco dodici… finisci perfino con l’amarle.
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