Lusso e figli trascurati, le ombre nascoste dei ricchi

A cura di Melanie Francesca

Melanie Francesca Lusso e figli trascurati

Il mio vicino di casa, una Ferrari, una Bentley e due Porsche Cayenne parcheggiate in garage con relativo autista appollaiato su una sedia in attesa, era brizzolato, l’andatura che rivelava qualche nottata di troppo nei night, una moglie russa che viaggiava sempre da sola, due figli con relative tate, tre filippine e una casa sulla spiaggia emiratina.

La bellissima moglie saltellava fuori dalla sua Bentley, i tacchi altissimi e un vestito verde e giallo sgargiante all’una del pomeriggio, la quasi obbligatoria borsetta dello shopping appena fatto con la scritta «Dior» stampata a caratteri cubitali.

E via tutte come Kim Kardashian, che ancora incinta aveva pensato bene di arruolare quattro tate per non far mancare nulla alla bimba vedendo di pagarle centomila dollari al mese. Ovviamente non aveva pensato che alla neonata sarebbe mancato l’essenziale, cioè la mamma.

Preservato lo smalto sulle unghie e riacquistata la linea a tempo record perché questo tipo di madre dormiva (non aveva da svegliarsi di notte per allattare o cambiare pannolini), la mamma manicurizzata passava la sua giornata a impartire ordini ai domestici e pensava a cose secondo lei più importanti come ridecorare la cameretta dei bambini o mettersi in ghingheri per fare le foto ricordo con loro.

Paris Hilton insegna: se non è impegnata in un concerto – quando la si vede sussurrare al suo neonato di una settimana “piccolo mi mancherai troppo” mentre tra mille moine lo affida alla tata – passa il messaggio: il mio non sarà un rapporto di quantità ma di qualità.

Così, a breve termine, la quantità della babysitter batte sempre la qualità della mamma. Anche se purtroppo non c’è babysitter che possa avere un rapporto viscerale con il suo piccolo cliente. Nemmeno la tata d’oro, quella di Kim Kardashian, ha potuto sostituire la madre.

Perché, in effetti, a volte i figli dei vip miliardari sono tutt’altro che felici. E non solo per via di una madre fantasma, ma di divorzi, di padri lontani, di disattenzione reale al piccolo che cresce invece inondato di soldi e regali mentre affronta le tempeste di separazioni laceranti da genitori assorbiti in universi paralleli.

Il fantascientifico tentativo di seguire carriera e famiglia senza rinunciare a nulla. Non è sempre così, per fortuna, ma ci sono tanti esempi che convalidano il triste postulato.

Stephanie Rose Bon Jovi: a 19 anni cade nel tunnel dell’eroina e nel 2012 viene ricoverata urgentemente per overdose.

Marston figlio di Hugh Hefner è stato condannato per aver violentato la fidanzata a seguire per un anno un programma di riabilitazione.

La figlia di Keith Richards in bilico tra ribellione e droga.

Christian Brando figlio di Marlon uccide il marito della sorella perchè la maltrattava, condannato a sei anni ma il processo non vide la fine perché morì prima.

Cameron figlio di Michael Douglas spacciatore e usufruitore di crystal meth, droga pesante.

Frances Bean Cobain, che fa uso di eroina mentre aspetta un bimbo, perde la custodia della figlia per questo e viene allontanata dalla madre per liti violente.

Rocco figlio di Madonna va con il padre Guy Richie e dichiara la sua ostilità agli atteggiamenti libertini della madre.

Angelina Jolie e Jon Voight si riuniscono solo dopo anni a patto di non accennare al passato.

Il figlio della Staller la assale nei momenti di droga per estorcerle denaro.

Romina Carrisi che dichiara d’essersi drogata perché figlia di famosi (ma non bastava cambiare il nome come hanno fatto altri?).

Per non parlare dei romanzi di Jackie Collins, la scrittrice delle star dell’epoca di Mick Jagger che ne descrive, cambiando i nomi, tutti i vizi e retroscena compresi quelli dei figli, risucchiati nella spirale dello spaccio e della sopravvivenza al vortice della prostituzione hollywoodiana.

Sorella della più nota Joan Collins, la cattiva di Dinasty – che a sua volta ha un figlio che dichiara di non aver mai ricevuto alcun tipo d’affetto dalla madre gelida – sembra che il ritornello sempre là faccia ritorno: “Se sei un figlio, a volte, è meglio nascere povero…”

Leggi anche: Come prevenire e combattere il mal di schiena secondo il dott. Andrea Foriglio