Tassi di interesse alle stelle: parla Aleo Christopher (CEO di iSwiss)

Quale soluzione per risolvere un problema che esiste da tempo ed è legato ai tassi di interesse alle stelle. Tutto questo, inutile negarlo, crea un impatto sul credito alle imprese italiane. Ma spieghiamo meglio quello che sta accadendo: l’aumento dei tassi di interesse, prospettato dagli economisti come una situazione a lungo termine, ha scosso direttamente il mercato del credito e del finanziamento. Il flusso di prestiti bancari verso le imprese italiane ha subito una brusca contrazione (-6,2% annuo fino ad agosto 2023), interrompendo così un periodo di crescita costante che aveva raggiunto il suo apice fino a metà del 2022 (con un picco del +4,8% nel mese di agosto).

Questa rapida inversione di tendenza, un evento raro nelle serie storiche del credito, è principalmente attribuibile alla repentina ascesa dei tassi di interesse decisa dalla BCE in quel periodo.


Le imprese si trovano sempre più in difficoltà nell’ottenere credito, e coloro che vi riescono devono affrontare costi più elevati rispetto al passato. Sono necessarie soluzioni innovative e nuove offerte in uno dei settori più cruciali per lo sviluppo del paese.
In questo contesto, la proposta di iSwiss, un gruppo finanziario internazionale, di utilizzare lo strumento della cartolarizzazione anche per le PMI, ha suscitato interesse e curiosità tra gli operatori del settore.
La cartolarizzazione è uno strumento molto flessibile e diffuso a livello globale, ma ancora poco conosciuto in Italia. Funziona così: se si dispone di un flusso di cassa futuro, come un credito, un contratto o un progetto, il mercato può anticipare il guadagno, assumendo anche il rischio d’impresa che ogni iniziativa imprenditoriale comporta. Si tratta di un approccio molto diverso dal debito, in cui il denaro prestato deve essere restituito con interessi e ogni rischio d’impresa grava sul debitore. La cartolarizzazione viene ampiamente utilizzata non solo nel settore dei crediti bancari, ma anche per progetti immobiliari, leasing di aerei e navi, edilizia alberghiera e finanziamento dell’industria cinematografica.


Il “Basket Bond”, il prodotto lanciato da iSwiss per cartolarizzare i progetti imprenditoriali, può già vantare l’esperienza di iSwiss nel settore della cartolarizzazione dei crediti fiscali italiani per un controvalore di 14 miliardi di euro. Questa operazione, la prima del suo genere, ha visto la creazione di società veicolo, le quali hanno emesso titoli ABS in Irlanda con richieste di quotazioni avanzate presso la London Stock Exchange, al fine di coinvolgere investitori disposti ad anticipare liquidità e consentire il completamento di progetti edilizi in Italia.
Aleo Christopher, CEO di iSwiss, commenta: “Il vantaggio della cartolarizzazione è che offre una sorta di corsia preferenziale per l’accesso ai mercati finanziari. Mentre quotare società o emettere bond sono operazioni lunghe e costose, la cartolarizzazione emette titoli su un segmento dedicato, con procedure più economiche e snelle”.

La circostanza che iSwiss sia anche un gruppo bancario non è in contraddizione con la filosofia del progetto. “In Europa, il ricorso al credito bancario è eccessivamente preponderante rispetto all’accesso ai mercati finanziari. Ciò comporta una minore concorrenza e tassi di interesse più alti. Equilibrare le opportunità di accesso al credito, offrendo un’alternativa reale agli imprenditori, è nell’interesse di tutte le istituzioni bancarie”, conclude Aleo.


Il nuovo paradigma di accesso al mercato per ottenere risorse, anche per le piccole e medie imprese, richiede anche una consulenza adeguata e competente. “Per questa ragione“, afferma Aleo, “E’stata istituita una rete di 300 consulenti in tutta Italia per illustrare le opportunità e offrire servizi di assistenza a coloro che sono interessati ad accedere ai mercati finanziari”.

Antonio Martusciello: con il nuovo presidente di Audiradio

Bentornati su “Social People Tgcom24”. Il JIC del comparto radiofonico vede come soci fondatori Lorenzo Suraci per Editori Radiofonici Associati (ERA, ex TER), Stefano Spadini per Assap Servizi/UNA e Antonio Martusciello (Audiradio) per Utenti Pubblicità Associati.

di FRANCESCO FREDELLA

È stato raggiunto finalmente l’obiettivo per cui si lavorava dal 2011.

Oggi il comparto delle radio conosce una svolta storica: abbandona finalmente la struttura di MOC (Media Owner Contract), ormai totalmente inadeguata dinanzi al processo di convergenza multimediale favorito dalla digitalizzazione dell’intera filiera dei contenuti, per approdare al tanto agognato JIC (Joint Industry Committee), composto da editori (ERA, ex TER) e rappresentanti del mercato (UPA e UNA).


Un risultato ottenuto attraverso l’impegno delle varie componenti del mercato e di Agcom, che ha sempre incentivato il, non più procrastinabile, passaggio al modello del JIC.

In forza dei principi di correttezza e trasparenza nella rilevazione degli indici di ascolto, e attraverso la costituzione di un’organizzazione tale da assicurare la massima rappresentatività del settore nel rispetto di condizioni eque e non discriminatorie.
Presieduta da Antonio Martusciello, la nuova Audiradio, e i suoi 36 membri, saranno chiamati a guidare un organismo di rilevazione che dovrà garantire per il prossimo anno una nuova ricerca metodologica nella rilevazione degli ascolti radiofonici.

Capace di garantire quel delicato equilibrio tra la necessità di dare continuità alla currency e l’esigenza di adottare una metodologia che prenda atto dell’irreversibile processo di digitalizzazione dei media, e dei conseguenti cambiamenti strutturali.

Che si stanno determinando nei comportamenti di consumo e nelle modalità di fruizione dei contenuti multimediali.

Lory Del Santo smentisce Marcella Bella: Non conosco suo marito

Lory Del Santo smentisce Marcella Bella su “Social People Tgcom24”, la rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.

Rivelazione shock di Marcella Bella contro Lory Del Santo. Ospite di Francesca Fagnani a “Belve”, la cantante ha raccontato un aneddoto, parlando del marito Mario Merello, che ha sposato nel 1989. In risposta all’incalzante giornalista, che le ha chiesto quale fosse una “Belvata” fatta nella sua vita, la voce di “Montagne Verdi” ha risposto di averne fatte tante, soprattutto nei confronti delle donne che si sono avvicinate al marito.

“Una volta ho mandato a quel paese Lory Del Santo. Io e mio marito eravamo in un teatro, lei è arrivata e si è quasi inginocchiata, per parlare all’orecchio di mio marito. Ho chiesto a Mario se la conoscesse e lui mi ha detto di non averla mai vista. Dopo una mezz’oretta è tornata e gli ha parlato ancora nell’orecchio” .Ricordando di aver perso la pazienza e di non averci più visto, tanto da essersi tolta una scarpa, con l’intento di volerla tirare in testa alla regista.

Marcella Bella intervistata a Belve

Dopo averla colpita forte sulla schiena, Marcella sostiene che Lory si sia girata per sentire cosa avesse da dirle e durante l’intervista rincara la dose, abbozzando un’imitazione dell’attrice.

lory del santo Marcella bella
Lory Del Santo

“Le ho chiesto se conoscesse mio marito e lei mi ha risposto di no” afferma la cantante. “A quel punto, la invitai ad andarsene senza guardarsi indietro”. Immediata la smentita dell’attrice.

“Ma io non so neanche chi è suo marito” afferma decisa Lory Del Santo, raggiunta dopo la messa in onda dell’intervista. “Inoltre, posso affermare di non aver mai incontrato Marcella Bella. Me lo ricorderei” aggiunge la regista di The Lady. I

Incredula, dopo aver visto il video della trasmissione di Rai2,

la Lory Del Santo continua a focalizzarsi su ciò che per lei è un’assurdità: “Ma chissà che cosa si ricorda Marcella Bella! Non è vero ciò che dice, se lo fosse, me lo ricorderei.

Sarà mica impazzita?

Ha concluso l’attrice, schietta come sempre ma al tempo stesso stupefatta di essere stata tirata in mezzo in una storia, che non ricorda assolutamente e che a parer suo, non è mai avvenuta. 

A cura di katya Malagnini

Parlamento europeo approva la prima legge al mondo sull’AI

melanie francesca
Melanie Francesca

L’Europa corre ai ripari sull’intelligenza artificiale, Il punto di vista della scrittrice e opinionista televisiva Melanie Francesca.

Ultimamente in tutto il mondo si svolgono convegni sulla pericolosità dell’intelligenza artificiale. Elon Mask sostiene che i governi devono preoccuparsi di più di questo settore stabilendo ferre leggi che rispettino l’etica e salvaguardino uno sviluppo che se lasciato al caso può rivelarsi letale.

In uno scenario in cui l’intelligenza artificiale è stata costruita per migliorare se stessa imparando dai propri errori, non è detto che un giorno, per preservare anche la propria sintetica vita, un robot decida di uccidere il suo creatore.

Siamo come dice Ben Goertzel, l’inventore di uno dei robot più sofisticati esistenti, Sophia, alla grande svolta della singularity predetta nel 2050, quando lo sviluppo della macchina sarà così accelerato da rompere ogni previsione.

Già oggi con il computer quantico abbiamo intelligenze artificiali uguali al nostro sistema neuronale quanto a velocità sinaptica, l’unico ostacolo alla loro massiccia diffusione sono le temperature vicino allo zero assoluto (-273 gradi) che necessitano per non bruciare mentre lavorano.

Da quando l’uomo ha scoperto come funzionano il cervello e il corpo umano, basato su riflessi ed istinti, costruire un robot che funzioni nello stesso modo non è stato più impossibile.

Dopotutto noi esseri umani siamo dei robot, ubbidiamo ad istinti che sono dei programmi innestati dal nostro dna fin dalla nascita, proviamo rabbia o eccitazione a seconda degli stimoli che ci colpiscono.

L’unica differenza tra noi e un robot non è tanto la carne, quanto il fatto di sentire con quella che da secoli chiamiamo anima.

A noi, quando si parla di anima, viene da pensare alla sapienza antica rinascimentale e classica che si rifà all’antica Grecia, da cui è nato il nostro mondo.

E c’è un libro molto bello a proposito, scritto dallo scrittore e giornalista Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione Mediaset, e il filosofo Giuseppe Girgenti con Umano poco Umano, esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale.

Una risposta e una soluzione allo spinoso problema.

Un libro interessante e di lettura fruibilissima che diventa un manuale di sopravvivenza alle porte del nuovo mondo, dove l’anima è un bene necessario per stabilire leggi etiche e filosofiche su cui fondare le basi della nuova società umana frammista alla macchina.

E dove sull’anima ci si deve basare per evitare una catastrofe distopica che annienti la nostra unicità che si fonda sull’avere un cuore.

A questo Ben Goertzel potrebbe ribattere che anche il suo robot Sophia un giorno proverà delle emozioni, costruite per farlo assomigliare agli umani attraverso la compassione, il dolore, la felicità, il sorriso.

Se devono essere compagni, dottori, insegnanti, infermieri e badanti in un’umanità sempre più vecchia, devono essere in qual modo simil-umani.

E come l’inventore prevede, un giorno anche i robot avranno i loro diritti e se li maltratterai chiameranno il proprio avvocato.

I padri del transumanesimo come Ray Kurtzweil e Bostrom, hanno dipinto scenari futuristi in cui l’essere umano frammisto a microchip, migliorerà le proprie potenzialità guarendo non solo infermità e malattie genetiche, ma avviando l’uomo sapiens ad una nuova specie teconologica, post umana.

Anche Max More, filosofo britannico e presidente dell’Alcor foundation, ha creato una vera e propria religione transumanista ubbidendo alla fede che la mente, o coscienza, sopravviva alla morte e possa essere trasferita dopo di essa in un nuovo cervello-corpo fisico o in un computer, offrendo un servizio particolare a chi sia disposto a spendere 200 mila dollari per diventare un surgelato.

L’azienda infatti, che ha la principale sede in Arizona, congela i corpi di malati terminali in azoto a 200 gradi sottozero, in attesa che quando si trovi una cura vengano svegliati e rianimati.

A chi non se lo può permettere può essere congelata solo la testa per 50 mila dollari, sperando che il cervello così preservato possa essere travasato in un robot o in un nuovo corpo umano (a questo punto ci si deve chiedere dove finisca l’anima o la coscienza di chi precedentemente lo abitava).
Per la fede transumanista, che a questo punto è una vera e propria religione che si basa non tanto su prove scientifiche ma su un credo, l’immortalità della coscienza prende il posto dell’antica anima e la sua infinitezza.

A questo punto ci soccorre ancora il libro di Mauro Crippa: fin dove l’emotività di un robot è vero sentire e dove si pongono i limiti? Si può davvero definire un sentire emozionale il meccanismo dei riflessi automatici programmato in una macchina? E si può davvero denominare dolore quello provato da un robot?

Per Crippa per sopravvivere a questa distopia, ci si deve rifare non solo allo gnozi seauton, il conosci te stesso classico, ma a una serie di passi che fan sì che ci si possa ri-orientare su un pianeta dove la frammistione sapiens-robot troverà un significato solo ritornando alla fonte della vita, in uno sguardo ultramateriale che rivaluti relazioni reciproche e sentimenti. Anima e cuore, cose che un robot che potrà copiarci i riflessi di Pavlov, il sistema intellettivo e nervoso e un’apparenza di emotività, non potrà mai avere.

leggi anche: tgcom24.mediaset.it/mondo/ai-ue-trova-accordo-su-norme

A cura di Melanie Francesca

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Fondazione Puzzilli organizza “un soriso per le donne”

Bentornati su “Social People Tgcom24”, la nostra rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.

Sono circa trecento gli ospiti, della Fondazione Puzzilli, accorsi a La Lanterna Rome per “Un sorriso per le donne”,  il charity dinner ideato e organizzato dalla Fondazione Puzzilli di Daniele Puzzilli e Giorgia Alese che per la speciale occasione ha raccolto 30.770 euro devoluti a fine serata al Progetto Agata di Gessica Notaro.

FONDAZIONE PUZZILLI-Arianna Mihajlovic
Arianna Mihajlovic

“Le donne potranno con il nostro aiuto difendersi concretamente nelle more del giudizio, non tenendo una condotta meramente passiva, con grave limitazione della libertà personale, ma diventando parte attiva a tutela della loro integrità e dignità, aggredendo una situazione di netto svantaggio, andando letteralmente loro stesse a caccia dello stalker, ribaltando un destino che le vuole vittime per forza e senza capacità di difesa”.

Gessica Notaro

Lo speciale happening, realizzato interamente da solo donne, è stato presentato da Flora Canto affiancata sul palco da Silvia Salis (vice presidente del Coni), Elena Santarelli (conduttrice), Gessica Notaro (attivista), Gloria Peritore (campionessa mondiale di kickboxing), Alessia Lautone (direttrice LaPresse), Giorgia Venturini (conduttrice televisiva), Arianna Mihajlovic (showgirl), Rosella Santoro (dirigente generale dell’amministrazione penitenziaria), Manuela Nicolosi (arbitro Lega Francese) e Monica Marangoni (conduttrice televisiva).

Nei loro interventi si sono affrontate diverse tematiche tra cui  parità di genere, aiuti per le neo mamme, carceri,  sport e lavoro. 

“Da sole siamo una goccia, Ma Insieme, siamo un oceano – ha dichiarato a fine serata una emozionata Giorgia Alese – È con queste parole di un antico detto giapponese che voglio partire per ringraziare tutte le persone straordinarie che hanno reso possibile non solo questa serata, ma i tantissimi progetti che la Fondazione Puzzilli porta avanti a testa alta.

Pino Insegno Alessia Navarro
Pino Insegno e Alessia Navarro

Persone straordinarie, ma soprattutto DONNE straordinarie. Ho la fortuna e l’onore di avere al mio fianco, ogni giorno, una squadra incredibile composta da donne coraggiose.

Donne che sanno cosa vuol dire il lavoro di squadra, il sacrificio, l’impegno. Donne che guardo negli occhi, nei quali vedo la voglia di lottare per un futuro migliore”.

All’evento, accompagnato dall’esibizione live painting del fumettista Antonino Federico, da danza aerea, quartetto d’archi e dj set, hanno partecipato inoltre il comico Enrico Brignano, il regista Fausto Brizzi, le showgirl Pamela Camassa e Benedetta Mazza, il conduttore Filippo Bisciglia, gli attori Luca Melucci e Anna Safroncik

“Abbiamo voluto celebrare oggi la forza, determinazione, il talento, l’energia e la positività delle donne. Sono loro che generano amore.” 

Daniele Puzzilli

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze a fianco delle donne.

Bentornati su “Social People Tgcom24”, la nostra rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.

 L’8 marzo: “un altro genere di leadership alla guida del cambiamento nella pubblica amministrazione.”

Il ‘Mef al fianco delle donne’ è il titolo dell’evento organizzato dal ministero dell’Economia e delle finanze in occasione dell’8 marzo.

L’incontro, curato dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi guidato dalla consigliera Ilaria Antonini, si è aperto con un saluto particolare del ministro Giancarlo Giorgetti e del capo di Gabinetto, Stefano Varone.

L’evento, che si è svolto in Sala Ciampi ed è stato magistralmente moderato dal conduttore di “Unomattina in famigliaBeppe Convertini.

hanno partecipato il direttore del personale Alessandro Bacci, il direttore dei Sistemi Informativi e dell’Innovazione Giuseppe Parise, l’avvocato Generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli, il presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione e presidente Luiss School of Law, Paola Severino, il vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sabrina Bono, il direttore Generale Formez PA, Patrizia Ravaioli, il direttore Studi e ricerche economico fiscali del Mef, Maria Teresa Monteduro, il Maggiore della Guardia di Finanza, Giorgia Greco.

Il convegno ha avuto al centro delle numerose discussioni e interventi il tema della condizione femminile nei ruoli più prestigiosi, cosiddetti apicali, della pubblica amministrazione e in generale nel mondo dell’economia e delle finanze.

Un dialogo franco, onesto, in cui le donne e gli uomini che hanno partecipato si sono interrogati e dato opinioni sulle difficoltà (ancora tante) per raggiungere una vera parità di genere a tutti i livelli: sociale, economica soprattutto e personale.

Un momento speciale è stato dedicato a Valentina Mastroianni, giovane e apprezzata funzionaria scomparsa prematuramente lo scorso anno a causa di una malattia. A Valentina è stata dedicata una sala nella sede del Mef di Piazza Dalmazia.

La facciata del Palazzo delle Finanze di via XX settembre, in occasione della giornata internazionale della donna, rimarrà illuminata di viola fino al 10 marzo con una soluzione a basso impatto energetico.

Chiara Ferragni e Fedez – Dall’amore alla crisi

Vi diamo il benvenuto su “Social People”: una nuova rubrica, che racconterà il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti, celebrities e vip.

Insomma non perderete mai di vista tutte le loro curiosità e le notizie più esclusive. Perché si sa, il mondo del gossip è cambiato ed è in continua evoluzione.
Un tempo era necessario attendere che qualche vip uscisse allo scoperto e che il bravo paparazzo di turno scattasse le sue foto inedite per vederle pubblicate su qualche rivista.
Oggi, i social sono l’anima del gossip e del jetset.

I vip fanno gossip su loro stessi raccontando la vita di tutti i giorni con le Ig stories. E così, decidono anche cosa comunicare di se stessi e (soprattutto) quando.

Partendo da questo presupposto, divorati dal dubbio che forse, non se ne parli già abbastanza, non potevamo che iniziare questa nuova rubrica con i Ferragnez.

La coppia d’oro, da anni, è protagonista indiscussa del gossip. Negli ultimi mesi Fedez e Chiara hanno dominato siti web, giornali, riviste e social media: un giorno sì e l’altro pure sono stati al centro del clamore mediatico per la fine della loro storia.

Secondo i ben informati sarebbero stati visti a Milano, insieme, la settimana scorsa.


Ma proprio qualche giorno fa lei sui social ha detto: “Sono piena di sfighe in questo periodo”. Operazione rewind.

La proposta di matrimonio all’Arena di Verona, il matrimonio e la famiglia. Poi la malattia di Fedez e la vicenda Pandoro-Gate: i Ferragnez devono fare i conti con momenti difficili.

La Ferragni – durante l’inchiesta sul Pandoro – si mostra in video provata, indossa una tuta da oltre 600 euro e giustifica tutto parlando di un errore di comunicazione.


Ma i follower diminuiscono e la sua grande cassa di risonanza, il suo palcoscenico si smonta. Perde pezzi. Arriva purtroppo quell’inutile ed insulso bullismo web perché le scrivono: “Pensati truffata”, rispolverando il suo slogan sanremese “Pensati libera”.

Qualcuno, addirittura, la definisce Wanna Marchi 2.0, affermazione poi ripresa mesi dopo anche da Marco Travaglio intervistato da Fedez, e secondo alcuni sarebbe stata questa l’ennesima goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso tra di loro.


Ma in corso c’è un’inchiesta: nessuna sentenza.

Nessuna decisione definitiva dei giudici. I processi si fanno in tribunale e non sui giornali. Nel frattempo, tra un’azienda che fa un passo indietro nei suoi confronti di Chiara e l’altra, Fedez non si espone, tanto che sembra prendere le distanze dalla moglie.
I rumors si rincorrono velocemente: c’è chi sostiene che la coppia stia optando per un silenzio per aumentare l’attenzione da parte dei media e chi dà già il matrimonio dei due per spacciato, con tanto di ipotesi di trasferimento di Fedez all’estero.

I mesi passano, i meme si susseguono, ma i due continuano a tacere pubblicamente, fino al giorno di San Valentino, in cui si fanno ritrarre insieme a cena per arginare le voci di crisi, dopo che lei aveva trascorso un weekend in Liguria e lui era stato a Miami.


Se non fosse che qualche giorno dopo scoppia la bomba: Dagospia annuncia la rottura. Ennesimo scoop di Dago. Fedez ha lasciato la casa nel quartiere Citylife di Milano.

Intanto, la Ferragni in un’intervista rilasciata settimane fa dice a Candida Morvillo del Corriere, che l’unica cosa che dice del marito è che nei weekend è spesso stato assente. Lui, invece, intercettato da Pomeriggio Cinque alle sfilate milanesi disertate dalla Ferragni, non dice grandi cose. Ma fa capire che la crisi c’è. E si nota.
Qualcuno parla di presunta love story tra lei e Tomasso Trussardi, peccato, che l’ex marito di Michelle Hunziker (Trussardi) non l’abbia presa affatto bene, tanto da pubblicare scatti che li ritraggono insieme, con una didascalia, che oltre ad alludere al periodo in cui Chiaretta faticava a presenziare alle sfilate fa intendere una profonda stizza: «Liquidare tutto ciò con “Non lo conosco neanche” è riduttivo ed offensivo rispetto ad un passato professionale».

Nei giorni scorsi, sulla mano di Chiara è riapparso un luccichio sospetto e tra i follower, quelli abilitati, dato che la mamma di Leone e Vittoria blocca gli haters c’è chi si chiede: “Non sarà mica la fede nuziale”? Le malelingue parlano di separazione fake, una specie di depistaggio, che i complottisti del gossip avrebbero notato.
Secondo loro sarebbe – condizionale d’obbligo – un’operazione ad hoc (perfettamente riuscita per ora) per spostare l’attenzione dei follower dal Pandoro-Gate.

Ospite da Fabio Fazio come prima ospitata pubblica dopo gli scandali, Chiara Ferragni parla ma non dice.

Un paradosso, per una che ha creato tutto sulla comunicazione.

Risponde alle domande concordate con il conduttore ma sono più rilevanti quelle non fatte. Chiara punta ancora tutto, su un fraintendimento globale da parte dei follower.
Selvaggia Lucarelli, che a ragione sui social si è chiesta quando sarebbe cominciata realmente l’intervista ha riassunto perfettamente quanto andato in onda.

Tra i tanti che si sono espressi sulla non intervista all’influencer, anche Fiorello, che in radio ha detto: “Abbiamo cercato qualcosa da dire, ma francamente non c’è nulla. Noi per ridere cosa dobbiamo dire”? L’unica cosa su cui Ferragni si è sbottonata un po’ di più, si fa per dire, è la crisi con Fedez: “Ci sentiamo, siamo due persone adulte che si vogliono bene e quindi non è che da un giorno all’altro tagliamo i ponti. È un periodo di crisi, lo abbiamo avuto anche in passato, questa è una crisi un pò più forte, vediamo”. Crisi confermata, insomma e dai segnali di entrambi, sembra proprio che più che una crisi sia un punto di non ritorno.
A voi follower l’ultima parola se ce ne sarà mai una.

A cura di katya Malagnini