L’eroe Enrico Morali su “Social People Tgcom24”, la rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.
Sabato 28 settembre, al Mausoleo del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera si è svolta una cerimonia toccante e significativa in onore del Tenente Colonnello Enrico Morali.
L’urna cineraria del glorioso eroe bergamasco, è stata collocata all’interno della cripta sotto l’arca del poeta-eroe Gabriele d’Annunzio.
Un tributo che risuona non solo come un omaggio alla figura di Morali, ma anche come un riconoscimento alla sua immensa dedizione e ai sacrifici compiuti per la patria durante la Prima Guerra Mondiale.
Membro della storica Brigata Toscana dei valorosi “Lupi”, Enrico Morali ha combattuto eroicamente nel corso di tre anni di conflitto, partecipando a battaglie cruciali come quelle del monte Melino, del monte Sabotino, di San Giovanni di Duino e di Col del Rosso di Asiago.
Nei vari combattimenti ha subito tre gravi ferite, e, per i suoi atti di valore, è stato insignito di un encomio, di una medaglia di bronzo e di due medaglie d’argento.
Nel maggio del 1918, è stato assegnato al 58° Reggimento Fanteria della Brigata Abruzzi che faceva parte della Armata del Grappa comandata dal Generale Gaetano Giardino.
Ha ricevuto l’incarico di comandare il III Battaglione del 58°. Con questo Battaglione compie valorose azioni.
La mattina presto del 31 ottobre parte con il Battaglione e irrompe sul fronte conquistando posizioni strategiche e catturando oltre cento prigionieri.
Per questa ardimentosa azione, ma anche per quelle compiute nel periodo precedente, da semplice Capitano gli è conferito l’Ordine Militare di Savoia.
Dopo la guerra, il Capitano Enrico Morali non ha esitato ad offrire la sua disponibilità come volontario all’impresa fiumana.
A Fiume è nominato addetto all’ufficio collegamento del Comandante godendo della incondizionata fiducia del poeta-eroe.
I legami tra i due sono rimasti saldi nel tempo e improntati a reciproca amicizia, come è dimostrato dalla corrispondenza che i due si sono scambiata negli anni.
La cerimonia della tumulazione di Morali nella cripta sotto l’arca dove riposa Gabriele d’Annunzio ha visto la partecipazione dei massimi esponenti della Associazione Nazionale del Fante, del presidente Nazionale del Lupi di Toscana e di altre autorità civili e militari.
Il figlio Cesare Morali ha espresso gratitudine per il presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri per il generoso beneplacito alla sepoltura nel Mausoleo.
Ha ringraziato anche la privilegiata rosa dei protagonisti che ha arricchito nel modo più vantaggioso possibile l’ottima riuscita della cerimonia.
Il Presidente Nazionale dei Fanti Gianni Stucchi ha evocato il motto della fanteria “Per se fulget” (Di per sé splende), coniato dall’imaginifico d’Annunzio.
Egli ha rivolto un’esortazione ai giovani presenti a riconoscere il valore dei sacrifici compiuti da coloro che hanno combattuto per la libertà del paese.
Ha infine ricordato il patriottismo, i sacrifici compiuti e i successi conseguiti nei quattro anni di accaniti scontri della Grande Guerra.
Il Presidente provinciale di Bergamo Luciano Dehò ha ricordato che la Federazione dei Fanti di Bergamo, da tanti anni celebra con orgoglio, le gesta eroiche dei Lupi di Toscana, di Enrico Morali e del Fratello Vincenzo, caduto sul Monte San Michele nel 1916, con una grande cerimonia.
E ha detto: oggi, Sig. Tenente Colonnello, come fanti bergamaschi siamo commossi e orgogliosi perché Lei qui è dove voleva sempre tornare, vicino al Suo grande amico Gabriele d’Annunzio e tanti altri i Suoi amici, fratelli, eroi della Storia con la S maiuscola.
Lo storico Marco Cimmino ha ricordato che anche gli eroi conoscono la paura, ma ciò che li distingue è la capacità di affrontare le avversità, che in guerra si presentano di continuo, con strategici piani d’azione e con coraggiose imprese audaci ed eroiche.
La figura di Enrico Morali è l’incarnazione di questi valori: la sua vita, intrisa di dedizione e di entusiasmo per la patria, è un esempio costante di come il coraggio possa plasmare la storia.
Alle note del silenzio eseguite dal trombettiere nella cripta del Mausoleo è poi seguita la benedizione impartita dal Parroco di Gardone Riviera Don Angelo Olivetti.
È un momento che non solo celebra la vita di un eroe, ma invita tutti a riflettere sull’importanza della memoria e del senso di appartenenza a una storia collettiva che continua a vivere nell’identità nazionale.
Il lasciapassare per la Reggenza Italiana del Carnaro rilasciato dal Vate annuncia: Il Capitano Morali, legionario di Fiume, è incaricato di raccogliere volontari in servizio della causa.
È degno della più larga fiducia. Ha intera la nostra. Gabriele d’Annunzio