Giovani italiani, sono tanti quelli pronti alla divisa

Esercito italiano PH Facebook

Nonostante le guerre in corso e le continue tensioni geopolitiche, molti giovani italiani continuano a guardare con interesse le professioni in divisa. Il 26% degli intervistati valuta seriamente questa strada. Tra questi, il 23% considera gli investimenti militari una possibile fonte di opportunità lavorative concrete. Le ragazze si orientano verso ruoli dirigenziali, mentre i ragazzi mostrano una forte attrazione per l’azione diretta sul campo.

Determinazione, consapevolezza e concretezza nelle scelte

Per un giovane su quattro – esattamente il 24%, con punte del 28% tra i maschi – la carriera in divisa non rappresenta solo un’ipotesi, ma costituisce già la prima scelta professionale. I concorsi pubblici annuali per l’accesso a Forze Armate e di Polizia ricevono ogni anno un alto numero di candidature, a conferma del crescente coinvolgimento giovanile.

Questa tendenza emerge con chiarezza dall’Osservatorio “Professioni in divisa”, una ricerca condotta da Skuola.net insieme a Nissolino Corsi, realtà leader nella preparazione ai concorsi per le forze in divisa, su 2.700 giovani tra gli 11 e i 25 anni e più di 300 genitori.

Il contesto globale rafforza la vocazione, non la indebolisce

I conflitti internazionali e l’aumento delle spese militari non frenano l’interesse dei giovani verso questo mondo. Il 35% afferma che la guerra non incide sulle proprie aspirazioni, mentre il 22% dichiara che l’attuale scenario rafforza ulteriormente il desiderio di arruolarsi. Un altro 24% pensa di adattare la propria scelta, magari orientandosi verso ruoli meno operativi, oppure passando dall’ufficio alle operazioni sul campo.

Quasi 1 giovane su 4 (23%) guarda con favore l’aumento delle spese militari in Europa, considerandolo un’opportunità di crescita professionale. Solamente il 19% ha ridotto l’interesse a causa delle guerre. Tuttavia, tra le ragazze la percentuale sale al 29%, mentre tra i ragazzi scende al 13%, segnalando una maggiore prudenza femminile rispetto ai rischi internazionali.

Ragazze ambiziose e ragazzi orientati all’azione concreta

Le giovani donne mostrano una preferenza per i Corpi di Polizia, giudicati meno coinvolti nei conflitti. Molte di loro scelgono compiti gestionali, logistici o amministrativi, orientati alla stabilità a lungo termine. Il 32% delle ragazze interessate a queste carriere mira al ruolo di ufficiale, superando il 26% dei ragazzi.

I maschi, invece, esprimono una predilezione per l’azione: il 61% si dichiara attratto da incarichi sul campo, contro il 53% delle ragazze. Nonostante il numero di ragazze interessate sia più basso (19% contro il 28% dei ragazzi), la loro ambizione verso i vertici risulta più marcata.

Le divise più desiderate: Carabinieri, Polizia ed Esercito al vertice

Esercito italiano PH Instagram

Le preferenze dei giovani si concentrano soprattutto su tre corpi: Carabinieri, Polizia di Stato ed Esercito, ciascuno con il 16% delle preferenze. I ragazzi mostrano una maggiore inclinazione verso l’Esercito (20%), mentre le ragazze favoriscono i Carabinieri e la Polizia (entrambi al 18%).

Seguono: Aeronautica Militare (14%), Guardia di Finanza (9%) e Marina Militare (9%). Meno citati Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco, entrambi al 5%. Solo il 10% considera le carriere in divisa equivalenti tra loro.

Profilo in evoluzione: giovani preparati e famiglie istruite

Il volto delle nuove aspiranti reclute non corrisponde più allo stereotipo del passato. La carriera in divisa non rappresenta più un piano B, ma una prima scelta costruita su motivazioni solide. Il 75% dei giovani candidati ha buoni o ottimi risultati scolastici e nel 90% dei casi proviene da famiglie mediamente o altamente istruite. Il 36% valuta elevato il proprio contesto culturale.

Queste caratteristiche emergono soprattutto tra chi mira a ruoli da Ufficiale, che richiedono percorsi più lunghi e impegnativi. Tuttavia, le opportunità restano accessibili a tutti, grazie all’impegno individuale e a una preparazione adeguata.

Valori forti e senso di appartenenza guidano le scelte

Secondo Emanuele Buscarino, Amministratore Delegato di Nissolino Corsi, “Valori, ordine e disciplina, interesse verso la professione e la possibilità di fare carriera, senso di appartenenza sono le principali motivazioni che spingono i giovani contemporanei a valutare un futuro in divisa”. Solo l’11% degli interessati è spinto da motivazioni economiche, come lo stipendio fisso o la stabilità lavorativa.

“C’è poi da considerare l’importanza del retaggio storico: il 6% si avvicina a questo mondo nel solco di una tradizione familiare” – afferma ancora Buscarino“ed è interessante notare come 3 genitori su 4 – tra quelli coinvolti nell’Osservatorio – non ostacolerebbero un eventuale interesse del figlio verso una carriera in divisa, preferendo tuttavia corpi maggiormente attivi sul territorio nazionale, come Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza”.

A cura di Mario Altomura
Leggi anche: Il vino sfida i confini, l’innovazione tra I.A. blockchain e spazio