A cura di Melanie Francesca, su “Social People Tgcom24”, la rubrica che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social

Sono passati tanti anni da quando i giovani aspettavano con un misto di curiosità e fastidio la chiamata al servizio militare, periodo che bene o male ha sempre sancito una sorta di rito di iniziazione dell’età adulta, se lo vogliamo vedere in una prospettiva tribalica, quando compiuti I 18 arrivava la fatidica cartolina. I giovani partivano, salutando la famiglia con la strana sensazione che, se pur diretti verso una meta noiosa e ingombrante, avrebbero fatto un’esperienza che Ii avrebbe distinti da sorelle piagnone e mamme assillanti, dando loro la sensazione che l’essere uomini coincidesse con il dovere d’essere forti e la responsabilità di difendere, in caso di pericolo, quella che una volta era intesa come patria.
Oggi l’Europa sembra che si stia riarmando, secondo la Von der Leyen, investendo miliardi in questa tappa che ci viene spacciata per obbligatoria, ma non si sa chi e come ci si debba riarmare e soprattutto dove siano le persone che dovrebbero costituire un esercito. Un paradosso espresso nelle caricature satiriche che animano il web dove un ragazzino intento a mettersi il make up riceve la cartolina.
Vivendo per metà negli Emirati, ho un figlio che ha appena compiuto I fatidici 18 e oltre a vegliare con lui fino a mezzanotte alla vigilia del suo compleanno in attesa dell’agognata patente che segna un’altro tipo di iniziazione, quella della libertà di guidare finalmente da solo, stiamo aspettando l’intimidente cartolina di chiamata alle armi oltre a superare una serie di esami obbligatori di accertamento fisico e psicologico.
Lui e i suoi compagni di classe ovviamente inventano di tutto per sembrare pazzi o deboli e così sfuggire alle file più severe dell’arruolamento. Perchè negli Emirati ancora vige l’idea che il militare sia una fabbrica di uomini e così le nuove reclute si trovano divise in 5 livelli di gravità, dai primi due che li vedono marciare tutto il giorno a cinquanta gradi nel deserto dove eseguono strenui allenamenti fisici, al quinto livello dove magari sei occupato a fare il cuoco in mensa.
Insomma, un quiz per tutti questi ragazzini che si consultano appena possono con I militari veri, quelli piu grandi, che raccontano le epiche vicende che avvengono al campo e di cui le uniche cose divertenti sembrano quelle di impugnare le armi per le esercitazioni oltre a sporadici episodi di solidarietà reciproca.
Ed io in quanto madre, anche se so che mio figlio ritarderà l’università di un anno (non c’è via di rimandare a dopo), o che per il periodo dei primi tre mesi non gli sarà concesso di tornare a casa (molti più mesi nei ranghi più severi), sto quasi pensando che un anno senza social e internet, visto che i telefonini perennemente sequestrati vengono permessi solo in una piccola pausa nei weekend, non è così male.
Lo spauracchio di tutti I ragazzini che è questa gabbia di doveri, disciplina, mancanza di comodità dormendo in cameroni da settanta persone, senza una doccia personale, un wc decente e tutte le scomodità della vita frugale del soldato, forse resta davvero quello scorticamento di certezze e sofficità che rendeva così diversi I ragazzi delle precedenti generazioni da quelli odierni, intenti a vivere astratti nella bidimensionalità dei social, lontani dalla vita concreta.
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