La storia di Giuseppe Fedele: da cameriere a trader di successo

Giuseppe Fedele nasce in una famiglia di umili lavoratori e, come molti altri, ha iniziato il suo percorso professionale con lavori comuni come cameriere e operatore di call center. La sua vita ha preso una svolta decisiva intorno ai 22-23 anni, quando è diventato padre.

Questo evento ha acceso in lui una nuova determinazione a migliorare la sua situazione finanziaria. Nonostante le difficoltà iniziali, Giuseppe ha sempre avuto una passione per la programmazione.
Ha investito il suo tempo e le sue risorse in prodotti da lui stesso programmati, che inizialmente non hanno dato i risultati sperati. Tuttavia, con perseveranza e dedizione, le cose hanno iniziato a migliorare gradualmente.

Oggi, Giuseppe Fedele non è solo un trader di successo, ma aiuta le persone che desiderano crearsi una seconda entrata o arrotondare il loro stipendio a perseguire questo obiettivo.
La sua attività non si limita alla semplice compravendita di azioni, ma si estende a una gamma di servizi che aiutano le persone a gestire e incrementare il proprio patrimonio.
Tra i suoi clienti figurano anche calciatori professionisti che si affidano alla sua esperienza per investire in modo oculato.

Giuseppe offre consulenze personalizzate che variano a seconda delle esigenze del cliente, con capitali gestiti che partono da mille euro fino a raggiungere il milione. Ogni consulenza è unica e studiata per adattarsi alle specifiche necessità di ciascun investitore.
Oltre a questo, Giuseppe Fedele ha sviluppato un piano pensionistico dedicato, pensato per garantire una sicurezza economica a lungo termine per i suoi clienti. La sua missione è quella di fornire strumenti e consulenze finanziarie che permettano alle persone di raggiungere i propri obiettivi economici con fiducia e competenza.

Il Barone Vitantonio Colucci un esempio da immitare!

Parliamo del Barone Vitantonio Colucci su “Social People Tgcom24”, la rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.

Tra i suggestivi paesaggi della campagna pugliese e le splendide coste adriatiche, sorge un esempio unico di come l’industria, il rispetto per l’ambiente e il benessere dei lavoratori possano coesistere armoniosamente.

Barone Vitantonio Colucci
Grand’Uff Barone Vitantonio Colucci

Parliamo della Plastic-Puglia, un “Villaggio industriale” fondato dal Grand’Uff. Barone Vitantonio Colucci nel 1967, nato con l’obiettivo di fornire soluzioni innovative nel settore dell’irrigazione.

Il Barone Vitantonio Colucci fondatore, più volte premiato dalla Presidenza della Repubblica per le sue ideazioni, è stato il primo al mondo a progettare il tubo di polietilene per agricoltura, gasdotti e acquedotti. Una invenzione che ha rivoluzionato l’economia mondiale.  «Ero in campagna all’inizio degli anni Settanta – ricorda il Barone Vitantonio Colucci e mi resi conto che gli agricoltori irrigavano le colture con un sistema a scorrimento che risultava scomodo e poco efficiente. Decisi quindi di realizzare un prototipo di tubo in polietilene per irrigare, dando così vita al primo prodotto da utilizzare per la microfertirrigazione a goccia.» 

Una idea vincente, poi imitata in tutto il mondo.

Nel corso degli anni, sempre grazie al Barone Colucci, nascono altri prodotti innovativi: nel 1978, per la prima volta al mondo, il telo occhiellato Coplex per la copertura delle uve pregiate da tavola, che permette di anticiparne o posticiparne la raccolta, con elevati benefici economici; i tubi ad alta e bassa densità; le manichette gocciolanti, che proiettano l’azienda ai massimi vertici internazionali.

La Plastic-Puglia, da sempre attenta alla sostenibilità ambientale, è l’unica azienda italiana ad ospitare al suo interno un imponente Giardino Botanico e un importante Parco faunistico, promuovendo nei fatti il rispetto e la difesa delle risorse naturali. 

L’impresa è altresì nota alle cronache nazionali per l’impegno a favore dei suoi dipendenti. Tra le decine di iniziative rivolte ai lavoratori, ne va segnalata una in particolare: il Premio nascita “Lilly Colucci” intitolato alla scomparsa figlia del Barone.

Il premio, creato con l’obiettivo di sostenere la natalità, concede a ogni dipendente che mette al mondo un figlio un bonus di 6.000 euro oltre a un ulteriore sostegno finanziario di 350 euro al mese per il primo anno di vita del bambino.

L’eredità di Lilly vive anche attraverso l’Associazione Umanitaria che porta il suo nome e che promuove azioni di solidarietà e sostegno nei confronti delle fasce della popolazione più bisognose.

Il Barone Colucci è inoltre da anni protagonista di una maratona natatoria volta a sensibilizzare le coscienze sui principali temi di attualità. 

Il prossimo 9 agosto, l’imprenditore, a quasi 86 anni di età, affronterà nuovamente le onde percorrendo 4 km in mare aperto.

Il suo obiettivo è attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla sofferenza patita da milioni di bambini nel mondo, vittime spesso dimenticate della fame e delle guerre.

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Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, un patrimonio in pericolo

In primo piano

Oggi parliamo dello stato di abbandono della Chiesa di San Bartolomeo Apostolo su “Social People Tgcom24”, la rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.

La Chiesa di San Bartolomeo Apostolo , situata nella frazione di Brecciarola a Chieti, è stata dichiarata inagibile nel 2017 a causa di gravi problemi strutturali. La notizia, riportata recentemente dal magazine Novella 2000, ha riacceso l’attenzione su questa vicenda che ha lasciato la comunità locale in preoccupazione e sconcerto.

Parole di Gianni Di Labio residente e membro attivo della comunità:

Gianni Di Labio ha scritto una lettera appassionata alle autorità locali e ai media, esprimendo la frustrazione e l’urgenza di interventi concreti: “La Chiesa di San Bartolomeo non è solo un luogo di culto, ma un simbolo della nostra identità e storia. Ogni giorno che passa senza azioni concrete rappresenta una perdita irreparabile per la nostra comunità e per le future generazioni”.

Di Labio ha anche sottolineato l’importanza di un intervento immediato per evitare il degrado totale dell’edificio, proponendo la creazione di un comitato di cittadini per raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica.

Il report della rivista storica Novella 2000

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Chiesa di San Bartolomeo Apostolo sulla rivista Novella 2000

L’articolo di Novella 2000 ha evidenziato come la chiusura della chiesa abbia avuto un impatto significativo sulla comunità. La chiesa, con le sue antiche mura e gli affreschi storici, rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore. Nonostante gli sforzi di alcuni gruppi locali, la mancanza di fondi e di supporto istituzionale ha rallentato i lavori di restauro, lasciando l’edificio in una condizione di precarietà.

Appello alla Comunità e alle Autorità

La vicenda della Chiesa di San Bartolomeo è un esempio tangibile di come il patrimonio culturale possa essere messo a rischio dalla mancanza di interventi tempestivi. La comunità di Brecciarola spera che l’attenzione mediatica possa spingere le autorità a prendere provvedimenti urgenti per salvaguardare questo prezioso monumento.

In conclusione, la lettera di Gianni Di Labio e il report di Novella 2000 sono un grido d’allarme affinché la Chiesa di San Bartolomeo non cada nell’oblio, ma venga restituita alla sua bellezza originaria e alla sua funzione di cuore pulsante della comunità di Brecciarola.

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