Incontriamo il Proff. Stefano Scavia per parlare di odontoiatria sportiva su “Social People Tgcom24”, la rubrica, che vi racconta il mondo dei social e le sue curiosità con i suoi protagonisti. Qui troverete tutto, sulle celebrities e i vip, che al momento mantengono altissimo l’hype sui social.
L’odontoiatria sportiva c’e ne parla il professor Stefano Scavia, docente presso l’Università Statale Bicocca di Milano. “Si tratta di una serie di trattamenti estremamente specialistici che curano una funzione masticatoria alterata. Denti consumati, rovinati, mancanti o mal posizionati, contatti anomali possono alterare il lavoro meccanico dell’organismo, influendo sulla postura e sull’equilibrio ed innescando spesso una serie di sintomi di difficile risoluzione”.
Lo spiega il professor Scavia professionista a cui oggi si rivolgono sempre più star del mondo sportivo, compresi tanti calciatori che militano in serie A e che quest’anno parteciperanno, con le rispettive nazionali, ai campionati europei 2024.
Sono tantissime le discipline sportive a beneficiare dei moderni trattamenti gnatologici e odontoiatrici realizzati attraverso le tecniche additive.
Gli incrementi delle prestazioni atletiche sui vari campi sportivi – da calcio, basket, pallavolo – come in acqua o sui circuiti di motor sport, lasciano senza parole, superando talvolta le aspettative degli stessi clinici.
La cura della funzione masticatoria è del resto fondamentale per garantire il benessere fisico e il corretto funzionamento dell’apparato muscolo scheletrico.
“Avere una bocca, diciamo così, in salute è importante perché sono scientificamente dimostrate diverse correlazioni fra cavo orale, articolazioni, funzione muscolare e postura. Per esempio nel corso del giorno, effettuiamo involontariamente delle azioni, definite parafunzioni, che incidono e non poco sulla meccanica e sull’integrità dell’apparato stomatognatico, come mordere oggetti, labbra, mangiare le unghie, stringere i denti, reiterare abitudini posturali non fisiologiche. Attività che si protraggono spesso anche durante il sonno. Uno dei fenomeni più diffusi e conosciuti prende il nome di bruxismo e coinvolge oltre il 10% della popolazione, con picchi significativi in specifiche fasce di età”.
Stefano Scavia, docente presso l’Università Statale Bicocca di Milano
I denti rovinati dalle cattive abitudini o mancanti, gli elementi malposizionati o inclusi, la malattia parodontale sono elementi in grado di alterare la funzione masticatoria innescando fenomeni infiammatori.
In molti casi, a peggiorare il quadro clinico, possono presentarsi fattori extra orali correlati allo stress, come cattiva digestione, reflusso gastroesofageo e altri disordini alimentari, ad esempio anoressia e bulimia.
Cosa fare allora per affrontare il problema che, come detto, può avere ripercussioni di un certo peso: “Per anni – spiega Scavia – abbiamo studiato e analizzato le malocclusioni, collaborando con atleti professionisti e società sportive, per comprendere la correlazione fra cavo orale e prestazioni fisiche. Abbiamo capito che ripristinando estetica e funzione dei denti consumati, danneggiati e con una masticazione alterata, migliorano contemporaneamente le prestazioni fisiche e la salute generale dell’organismo.
Capsule, ponti e faccette tradizionali sono stati metodi comunemente impiegati per la risoluzione dei problemi collegati a un’alterata funzione masticatoria, ignorando spesso la preservazione delle porzioni ancora sane dei denti e sottovalutando l’equilibrio fra una dentatura integra e funzionalmente corretta, il lavoro di muscoli e articolazioni e la corretta funzionalità dell’organismo umano.
Per tali motivi, sono stati studiati protocolli più moderni, tecnologicamente e tecnicamente più avanzati, meno invasivi, e basati su uno studio approfondito e soggettivo della funzione dell’apparato muscolo scheletrico degli atleti professionisti.
Tecnologie innovative come l’elettromiografia digitale, la pedana stabilometrica, i nuovi software di elaborazione posturale e l’ausilio diagnostico dell’intelligenza artificiale, dimostrano scientificamente quanto la funzione masticatoria possa influenzare la funzione muscolo scheletrica dell’intero organismo, in special modo negli atleti e nei professionisti del panorama sportivo internazionale, primi fra tutti i calciatori”.
Esiste dunque una nuova via, una nuova frontiera terapeutica per ripristinare una funzione fisiologica bilanciata e corretta, senza danneggiare ulteriormente i denti e che, in talune situazioni, possa sostituire nella fase avanzata i dispositivi rimovibili come bite o placche, per trattare un’occlusione alterata.
“Qui entrano in gioco i trattamenti che oggi eroghiamo agli sportivi e nella fattispecie ai calciatori militanti nella major league nazionale, la serie A, professionisti che utilizzano il proprio corpo come un ingranaggio perfetto, un meccanismo delicato e avanzato, in grado di erogare prestazioni incredibili a patto di preservare e ripristinare equilibri fisiologici delicatissimi.
Con l’obiettivo di migliorare l’estetica, la qualità della vita e persino le prestazioni sportive -afferma Scavia- la risposta è in quella che, in termini tecnici, definiamo gnatologia associata all’ odontoiatria addittiva.
Si tratta di una soluzione esteticamente ineccepibile ma anche fisiologica e verosimile, che non viene percepita dall’osservatore esterno, ma che nel contempo può anche curare una funzione masticatoria scorretta, ripristinando l’integrità e lo stato di salute generale del soggetto.
Grazie alla collaborazione sinergica fra protesisti, ortodonzisti, gnatologi, posturologi, osteopati e fisioterapisti, si riducono i traumi da stress, le cefalee, le cervicalgie, si lavora sulla postura e si migliora, di conseguenza, lo stato di salute generale dell’intero organismo”.
Il settore dove risulta più rilevante il miglioramento delle problematiche masticatorie del paziente è indubbiamente quello sportivo professionistico.
L’area dell’encefalo che governa il movimento è infatti dedicata per il 35% alla bocca, arrivando al 90% se sommata a quella di mano e piede: “Denti mancanti, mal posizionati, contatti anomali, elementi non erotti correttamente, possono alterare – conclude Scavia – il lavoro muscolo-scheletrico dell’intero organismo, influendo sulla postura e sull’equilibrio, ed innescando spesso una serie di sintomi di difficile risoluzione.
Oggi, alla vigilia degli europei di calcio, abbiamo visto come per molti atleti appartenenti a diverse nazioni in gara, lavorando su denti e bocca, si sia riusciti a risolvere problematiche apparentemente inspiegabili, legate a muscoli ed articolazioni del busto e degli arti, migliorando le prestazioni fisiche ed aiutando il raggiungimento di risultati professionali importanti.
Lavorando su occlusione alterata e deglutizione scorretta siamo stati in grado di correggere difetti posturali, dolori cervicali e lombari, migliorando il funzionamento delle articolazioni di caviglie e ginocchia e talvolta addirittura della vista.
Oggi ritengo che sia fondamentale, per uno sportivo professionista, essere affiancato da un team di esperti del settore stomatologico, per la salute, il benessere e la prestazione sportiva.
Aiutiamo chi crede in noi e anche quest’anno, quest’estate, urleremo insieme “forza Italia“.