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Vuoi diventare una statua di botox o Maye Musk?

A cura di Melanie Francesca

Melanie Francesca botox o maye musk

Le riconosci subito, a varie gradazioni, a dipendenza di quanto se ne facciano e in che dose la faccia sia paralizzata in quella assenza quasi vetrosa che ti fa esclamare all’improvviso: è stato il botox!

Se è vero che per parlare con qualcuno e sentirsi compresi hai bisogno di qualche espressione facciale, il botox è l’anticamera dell’incomprensione.

All’improvviso ti senti estraneo a chi ti sta di fronte, incapace di realizzare quel che in realtà l’altra sta pensando chiusa in un’ermetica immobilità, arrivi a sentirti quasi arrabbiata quando come un fulmine intuitivo, ti balena in testa l’ovvia spiegazione: ha esagerato.

Le donne che a soli quarant’anni scelgono il botox come soluzione a qualche cedimento più o meno invisibile, sono destinate al botox dell’anima.

Se è vero che la bellezza di un bambino è la mobilità facciale, quella gamma infinita di espressioni che designano le infinite sfumature del sentimento, e se è vero che la capacità di provare sentimenti e di esprimerli distingue la giovinezza dalla vecchiaia che atrofizza le persone in una progressiva stasi percettiva, allora il botox è invecchiamento acellerato.

Non si ride più, non ci si esprime più. Gli occhi fermi, la fronte stesa, la bocca che si muove in articolazioni slegate dalla muscolatura del resto del viso, anche l’anima si atrofizza in un lifting che assomiglia a quello facciale.

A furia di non vederti più triste o felice non provi più quelle emozioni dentro di te.

Diventi una macchina. Ti scappa una frase innocente con un’amica: come mai hai paura di dire cosa pensi cara? E l’altra l’interpreta come un’offesa.

Forse è un fenomeno passeggero, destinato ad essere rimpiazzato da momenti più gloriosi di medicina estetica come la ginnastica facciale, si spera. La ginnastica facciale è un potente antidoto all’invecchiamento, migliore di ogni punturina.

Nel frattempo mi auguro di vederne sempre meno, di questi raggelanti sguardi fissi. Bisognerebbe dare la possibilità alle donne di fare un lifting all’anima, lasciando loro la possibilità di riposare nella serenità della maturità. Bisognerebbe smetterla di esigere che la bellezza passi per forza per la giovinezza, dissociando l’equazione salute uguale giovinezza.

Ci sono donne anziane belle perché in salute, come dubitare di Maye Musk, plurilaureata e madre di Elon Musk, che dopo aver divorziato da un marito abusivo ha cresciuto i suoi figli guadagnando come modella e salutista senza risparmio? Diventando sui settant’anni, quando le coetanee si ritiravano, una modella richiestissima dopo aver posato nuda per il Time e il New York Magazine a sessant’anni.

Dunque la bellezza non è inerzia, ma passione, lavoro, coraggio. Ecco dove noi donne dovremmo puntare, senza temere gli anni che avanzano. Che poi quando si vive con una dieta sana e l’esercizio, prendendosi cura del proprio corpo e della propria anima, non si invecchia molto.

Quando si preferisce lasciare chi ti avvilisce o ti umilia, sia un fidanzato, un capo, una famiglia disfunzionale per seguire la nostra strada e quella dei nostri figli, per nutrire con il nostro esempio chi non ha il coraggio di fare altrettanto. Per seguire la dea interiore che ci sussurra: “Ti voglio bene…”  

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