In un significativo passo avanti per l’industria del pet food, il Regno Unito è diventato oggi il primo paese al mondo ad approvare l’uso della carne coltivata negli alimenti per animali da compagnia. L’azienda Meatly, specializzata nella produzione di carne di pollo senza macellazione destinata a cani e gatti, ha ottenuto l’approvazione normativa dopo un rigoroso processo di verifica durato 18 mesi. Questo processo è stato condotto in collaborazione con la Food Standards Agency (FSA), il Department for Environment & Food Affairs (DEFRA) e l’Animal and Plant Health Agency (APHA).
La notizia arriva in un momento cruciale per il mercato del pet food italiano, che ha superato i 3 miliardi di euro. Secondo i dati forniti da Circana per l’anno terminante a ottobre 2023, il settore ha registrato una crescita continua sia in termini di valore (+14,9% nel 2023) sia di volume (+0,9% nel 2023). Questi numeri testimoniano l’importanza strategica ed economica del settore in Italia.
Filippo Maturi, presidente di Assopets, la prima associazione a tutela dei consumatori proprietari di animali domestici, ha commentato: “La priorità assoluta per noi rimane la salvaguardia della salute dei nostri amici a quattro zampe. È fondamentale che ogni innovazione sia sottoposta a rigorosi controlli scientifici per garantire che non vi siano rischi per la loro salute.”
Nonostante la normativa italiana attuale vieti la produzione e la commercializzazione di carne coltivata, Maturi sottolinea l’importanza di non chiudere le porte a priori: “Se non emergono evidenze scientifiche che dimostrino problematiche legate alla salute, è cruciale considerare l’opportunità di non rimanere indietro dal punto di vista industriale. Un approccio proattivo consentirebbe all’Italia di allinearsi con la crescente sensibilità verso una dieta non basata sull’uccisione degli animali e di contribuire al rispetto dell’ambiente.”
Maturi ha inoltre evidenziato l’urgenza di avviare un dialogo costruttivo: “È urgente aprire un tavolo di confronto basato su evidenze scientifiche per discutere seriamente la possibilità di integrare la carne coltivata nel mercato del pet food italiano. Questo consentirebbe non solo di mantenere la competitività del nostro sistema industriale, ma anche di rispondere alle nuove istanze etiche e ambientali emergenti.”
La recente approvazione nel Regno Unito potrebbe dunque rappresentare un’opportunità per il sistema Italia di valutare attentamente le potenzialità e le implicazioni dell’adozione della carne coltivata, in un’ottica di progresso e sostenibilità.