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DanteDì: perché si festeggia proprio il 25 marzo?

di FRANCESCO FREDELLA

C’è una spiegazione al DanteDì, il giorno istituito nel 2020, esattamente il 25 marzo, voluto dal Consiglio dei Ministri. Una giornata dantesca, tutta dedicata al sommo poeta che – secondo gli studiosi – proprio il 25 marzo si smarrì nella selva oscura. Era il 1300. Da quel momento inizia il suo viaggio oltremondano: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Prima accompagnato da Virgilio (che definisce “lo mio maestro e lo mio autore”), poi da Beatrice.

Ravenna, città dove è sepolto Dante, oggi lo celebra con decine di attività con gli studenti: a partire dalla lettura del canto I del Purgatorio davanti alla Tomba. Nel corso della giornata, invece, sono previsti tanti altri appuntamenti imperdibili. 

La tomba di Dante Alighieri a Ravenna

LA CASA DI DANTE ALIGHIERI

Una giornata in cui anche Casa Dante rievoca il poeta per antonomasia: laboratori didattici e spazi dedicati ad Alighieri. Dalle 17, invece, davanti alla Tomba di Dante è iniziata la Lettura perpetua della Divina Commedia.

Moderno. Classico al tempo stesso. L’autore di riferimento, amato da intere generazioni di studenti, Dante Alighieri unisce modernità e tradizione. Il suo viaggio oltremondano, che sarebbe iniziato il 25 marzo 1300, lo porta a percorrere, nel corso dei 100 canti, tre dimensioni ultraterrene. Incontra tantissimi personaggi del mondo della storia ed in terzine dantesche, con una musicalità unica, racconta uno spaccato di Medioevo.

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